Segrate – Oratorio di Sant’Ambrogio

In tale zona, durante il restauro si è rivelata la presenza di un pavimento “in rizzata”, ovvero costituito da ciottoli di fiume, mentre il resto dell’edificio era coperto da un pavimento in cotto lombardo.

Nel 1607 il Delegato Ottaviano Baronio effettuò una visita pastorale presso questa chiesa e, nel suo rapporto, rilevò che sull’altare vi era un’icona d’avorio, con le immagini della Beata Vergine Maria, di Sant’Ambrogio e di San Giovanni.

Probabilmente in seguito all’emanazione delle regole di Carlo Borromeo, al posto dell’icona fu poi posizionato l’attuale quadro attribuito al Salmeggia raffigurante la Madonna col Bambino, i Santi Ambrogio, Carlo Borromeo, Giovanni Battista e Agnese (ipotesi); tale quadro è stato successivamente oggetto di un incendio che ne ha danneggiato la parte inferiore, rendendo incompleta la data di realizzazione dell’opera.

Nel 1867  il Demanio del Governo Italiano, dopo aver incamerato le proprietà del Seminario Arcivescovile, mise all’asta il latifondo di Redecesio, il quale comprendeva anche l’Oratorio di Sant’Ambrogio; tali beni furono acquistati da un singolo offerente di cui tuttavia non si conosce il nome.

Nel 1881 invece il territorio era stato suddiviso fra Mario Paletta, Luigi Taveggia e l’Orfanotrofio Maschile di Milano.

Oggi l’Oratorio è sede di concerti, mostre ed eventi.