Segrate – Oratorio di San Vittore

Se ne ha notizia anche nel corso del Cinquecento: nel 1566 Bernardino Cermenati, delegato di Carlo Borromeo, e nel 1573 da Don Ottaviano Abbiati effettuarono delle visite pastorali (egli riporta che la celebrazione delle Messe e le suppellettili erano a cura di Andrea de Raude); a questo secolo risalgono anche le campane, su cui è impressa la data 1575, che sono state ricollocate sul campanile negli anni ’50 del Novecento.

Nel 1739 la famiglia Galli di Vimodrone acquisì l’Oratorio dall’Ospedale Maggiore e si impegnò a far dire una Messa quotidiana, assicurare la casa al cappellano e provvedere alla manutenzione dell’edificio; tuttavia ci fu un reclamo da parte del parroco al Ministro per il Culto poiché probabilmente l’accordo non era stato rispettato.

Uno scritto di Massimo Fabi del 1857, contenuto nel libro Milano e la sua provincia – cent’anni fa, riporta che all’epoca l’Oratorio era abbandonato ma che al suo interno ospitava una tela del Nuvolone e un’acquasantiera in marmo di Carrara della fine del Quattrocento.

Nel 1882 la chiesa di San Vittore fu restaurata aggiungendoci il portico di ingresso, costruito utilizzando capitelli e colonne antichi.

Negli anni Novanta del Novecento l’Oratorio era di proprietà privata e l’onere di manutenzione era affidato alle famiglie Galli e Bonalumi; la chiesa era aperta una volta all’anno per la celebrazione della Messa durante il giorno di S. Vittore.