Artista dalla personalità eclettica, progettista originale, interprete d’avanguardia, portò in Italia una professione nuova, quella dell’artista-giardiniere.
Il monumento presso i Giardini di via Palestro a Milano
Una volta compiuti gli studi letterali, si trasferì a Pavia e dopo un tirocinio fortunato, ottenne il diploma di Dottore in Matematica.
Conseguì il libero esercizio dell’arte di ingegnere-architetto presso lo studio dell’Ingegnere G. Perego.
Lavorò ai progetti dei giardini di Genova presso la villa del Marchese Serra e contemporaneamente fu chiamato a Villa dei Conti della Somaglia in Cassano d’Adda e a Villa d’Adda in Arcore.
Nel 1857 il Municipio di Milano gli affidò il compito di ridurre a Pubblico Giardino l’area occupata dall’ortaglia ex-Dugnani.
Fu insignito per l’occasione del titolo di Cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro.
In campo architettonico il suo nome è legato al Palazzo della Cassa di Risparmio, il che gli permise di ottenere dal Re l’onorificenza di Ufficiale della Corona d’Italia.
A Bussero Balzaretto creò un’atmosfera magica e ispiratrice alimentando un circolo culturale di artisti famosi quali gli scultori Vincenzo e Lorenzo Vela.
Quest’ultimo lavorò nella Villa Sioli Legnani e in altri complessi della zona in collaborazione con il Balzaretto.
Il pittore Giuseppe Bertini abbellì, invece, la villa con oggetti d’arte ricercati in qualità di consulente del Legnani, del Balzaretto e del vedutista Fredrich Lose, compagno di lavoro del Balzaretto.
Molto significativo a questo proposito il rapporto instauratosi tra il Balzaretto e Luigi Legnani: l’architetto vide in quest’ultimo, molto più giovane di lui, forse il figlio sempre desiderato e pertanto lo circondò di affetto nominandolo persino suo erede.