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Fior di stecco (Daphne mezereum L.)

Localizzazione: Presente presso Riserva Borromeo a Corneliano Bertario (fraz. di Truccazzano)

Arbusto a distribuzione euro-siberiana, presente in tutte le regioni dell’Italia continentale, salvo che in Puglia. Cresce nei boschi freschi e umidi e nelle loro radure, dai querco-carpineti alle faggete.

Immagine

Fiori e frutti

Descrizione

Altezza: varia dai 30 ai 70 cm (massimo 100 cm)

Fiorisce da marzo a maggio.

Predilige suoli argillosi piuttosto profondi, dalla fascia submediterranea alla fascia montana superiore.

Nella nostra regione è diffuso quasi ovunque salvo lacune nella bassa pianura.

Arbusto dal fusto legnoso e la corteccia di colore tra il grigio e il rosa.

I rami laterali sono abbastanza consistenti e presentano delle piccole protuberanze lasciate dalle foglie cadute la stagione precedente.

La disposizione delle foglie lungo il fusto è alterna e sono raggruppate a ciuffi specialmente alla sommità dei rami.

La forma della foglia è lanceolata piuttosto allungata.

La superficie è glabra e sono glauche sulla pagina inferiore.

L’infiorescenza si compone di diversi fiori riuniti in grappoli o fascetti laterali; generalmente sono in gruppi di 3 all’ascella delle foglie.

I fiori di colore roseo forte o rosso-purpureo appaiono prima delle foglie e sono tetrameri (a 4 parti) e molto profumati.

Il frutto ha l’aspetto di una bacca rosso-corallo a superficie liscia.

Note

Il suo nome generico deriva dal greco Δάφνη (Dáphne) bellissima ninfa della mitologia greca che per sfuggire ad Apollo si trasformò in pianta di alloro, appunto ‘dáphne’ in greco, per le foglie somiglianti a quelle dell’alloro.

Il nome specifico deriva forse dal persiano ‘mezeryn’ (uccidere), trattandosi di pianta altamente velenosa.

Il nome comune “fior di stecco” deriva dal fatto che genera i fiori su rami nudi all’apparenza secchi.

Potenzialità

L’industria ricava da questa pianta dei coloranti (giallo e verde-bruno dalle foglie) e dell’olio (il seme contiene fino al 30% di oli grassi)

Criticità

Pianta tossica. Tutte le parti della pianta sono estremamente velenose per la presenza di un glucoside (dafnina). Spesso il solo contatto con l’epidermide causa arrossamenti e vesciche sulla pelle. L’ingestione dei frutti rossi provoca avvelenamenti anche mortali.

Entità protetta in Lombardia e altre regioni italiane.

Bibliografia

Wikipedia, www.actaplantarum.org/

“Corneliano Bertario e la Riserva Borromeo” di S. Leondi, A.M. Marchitelli, F. Tomasinelli – Ed. G.O.L., Parco Adda Nord, Comune di Truccazzano – 2019

Autore: “Corneliano Bertario e la Riserva Borromeo” di S. Leondi, A.M. Marchitelli, F. Tomasinelli – Ed. G.O.L., Parco Adda Nord, Comune di Truccazzano – 2019
Datazione: 2017
Numero scheda catalogo heritage: PPPAFL0243