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Inzago – Casa Bollani

Localizzazione: via Roma, 16 – INZAGO

La casa nota come Bollani fu all’inizio del ‘700 di Carlo Francesco Catenazzo (1669-1735) figlio di Carlo Santo.

Immagine 

1 – Casa Bollani, entrata principale su via Roma – Inzago

2– il cancello di ingresso al giardino ed alla filanda

3 – la ex filanda dopo il risanamento conservativo (2011-2012)

4 la ex-filanda Bollani prima del risanamento

Descrizione

Il matrimonio (1728) con Giuseppa Ponisia († 1765) non fu allietato da figli per cui alla sua morte Carlo Francesco lasciò in usufrutto con pieni poteri tutta la sua eredità alla moglie invitando il Senato a riconoscere la dispensa sin quando avesse mantenuto lo stato vedovile accampando la “disparità d’età, ed havere consumata la sua gioventù, come pure per la grande assistenza, e sofferenza fattami, e havuta nella mia infermità tanto passate, quanto nella presente”.

Caduta la clausola dello stato vedovile Giuseppa si risposò nello stesso anno (1758) con l’avvocato Francesco Assandri (1715-1782) fu Antonio Maria cui portò in dote tutti i suoi beni.

L’avvocato Francesco era stato l’erede del fedecommesso primogeniale Assandri e quindi dei beni di Inzago che dopo la sua morte furono trasmessi al fratello Rinaldo († 1771) e da lui al figlio primogenito Antonio che, carico di debiti dovette vendere (1778) la casa avita Assandri (Via Besana 9, oggi Scuola Materna Aldo Moro) e il fondo della Cascina Peregalla (311 pertiche) con dispensa derogatoria al fedecommesso del Senato.

Antonio in tarda età fu dichiarato pazzo; alla sua morte la moglie Antonia Angiolini ebbe l’usufrutto (1815) mentre eredi furono i nipoti figli di Rinaldo.

Gli ultimi eredi rivendettero la sola casa nel 1856 a Luigi (†1900) e Angelo Bollani, mentre i terreni furono ceduti nel giro di alcuni anni successivi.

I Bollani, famiglia di filandieri brianzoli (Monza) già presenti a Inzago dal 1839, gestivano la filanda Blondel ubicata in via Besana, poi trasferita all’interno della proprietà Bollani tra via Roma e il naviglio in nuovo edificio.

La divisione del patrimonio comune dei fratelli (1869) ha comportato che anche la villa di Inzago fosse divisa in due parti.

Il cavalier Aristide Bollani (1855-1907), figlio di Angelo, fu sindaco di Inzago nel 1906-1907, anni di forti contrasti politici fra liberali e cattolici locali, e di burrascose agitazioni delle operaie delle filande.

Nel borgo è ancora viva la memoria di due delle quattro figlie, le sorelle nubili Antonietta (1902-1990) e Camilla (1894-1988); soprattutto quest’ultima, nota pittrice e insegnante di disegno ornamentale, si era fatta apprezzare per il talento artistico e per la signorilità personale.

Una buona parte della casa era stata locata a diverse famiglie; conservata integra sino a fine secolo, ma fortemente degradata, la casa è stata alienata dagli eredi Bollani (1991) e successivamente è stata oggetto di una totale ristrutturazione edilizia sia all’interno sia all’esterno (1995-1996).

Anche il fabbricato della ex filanda, adibito dapprima a laboratorio di pasticceria (Ronchi) e successivamente a falegnameria di mobili (Andrea Cremonesi) è stato oggetto di un totale intervento di restauro con risanamento conservativo (2011-2012).

Bibliografia

“Ville di delizia e dimore storiche in Martesana”, edizioni Ecomuseo Martesana (2017)

https://drive.google.com/drive/folders/1KQfDhrdaUBv1A3PKrpYj8gZ7XQo4eTNe

Autore: Enzo Motta, Inzago e altri  
Datazione: sec. XVIII-XX
Numero scheda catalogo heritage: