La pianta si riconosce facilmente per il contrasto delle sue foglie che presentano lamina superiore verde scura e argentea nella parte inferiore.
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Chioma all’inizio dell’estate
Descrizione
Originario dell’Europa sud-orientale e Asia sud-occidentale, è stato introdotto in Italia dopo la metà del ‘700.
Oggi è uno degli alberi più diffusi nei parchi cittadini e nelle alberature stradali delle città.
E’ un albero resistente che raggiunge facilmente l’età di parecchi secoli.
Altezza: fino a 30 m.
Fioritura: giugno – luglio
Presenta un tronco diritto con una scorza inizialmente liscia, grigio-bruna, con l’età screpolata e fessurata longitudinalmente.
Ha chioma regolarmente piramidale-cupolare.
Le foglie sono caduche, semplici, alterne, con picciolo tomentoso e hanno la base cordata e l’apice acuminato; presentano i margini (spesso con l’eccezione di quelle basali) seghettati più o meno regolarmente. La pagina superiore della lamina è verde scuro e glabra, quella inferiore ha tonalità verdi-argentee ed è tomentosa per peli stellati particolarmente nelle foglie giovani.
I rametti sono fittamente ricoperti da una peluria biancastra.
I fiori, bianco-giallastri, molto profumati, sono ermafroditi, riuniti in infiorescenze pendule all’estremità di un peduncolo comune per circa metà saldato ad una brattea membranosa a forma di ala che concorre alla dispersione, per il mezzo del vento, dei frutti.
I frutti sono costituiti da capsule ovoidali, con 5 costole poco sporgenti, indeiscenti e contenenti ognuna da 1 a 3 semi.
Note
Il nome tiglio, deriva da una parola greca πτέλoν (‘ptilon’), che vuol dire ala, in riferimento alla brattea a cui sono attaccati i frutti peduncolati e pendenti.
Potenzialità
– Tra i tigli, è la specie più resistente al calore, alla siccità, ai parassiti, all’inquinamento.
– E’ un’apprezzata pianta medicinale: dalle gemme si ricava infatti la Tilia Tomentosa, uno tra i rimedi naturali più efficaci contro l’ansia.
Bibliografia
www.agraria.org/ www.actaplantarum.it/ , F. Gianni “Via per via gli alberi di Milano” – Ed. Il mondo positivo (1987)