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Le case coloniche delle Terre asciutte

Localizzazione: Martesana

Le case coloniche delle terre asciutte hanno tutte una corte chiusa da edifici, uniti gli uni agli altri. L’impianto è quello cosiddetto alla bergamasca con portico e grande loggiato ai piani superiori.

L’edificio principale comprendeva rispettivamente tanti gruppi di cucine-camere da letto (abitazioni dei salariati) e di stalle-fienili quante erano le famiglie coabitanti nella corte.

E magazzini per il ricovero dei mezzi agricoli.

Le abitazioni erano generalmente poste sul lato nord.

La mancanza di orientamento delle stalle, diversamente dalle cascine della bassa, rivelava la scarsa importanza assegnata all’allevamento del bestiame.

L’ingresso alla corte era segnato generalmente da un grande portone ad arco, oppure da uno spazio lasciato libero tra due edifici contigui di due corti diverse.

L’interno della corte era costituito da un vasto cortile in acciottolato oppure in terra battuta.

All’interno albergavano le concimaie il cui numero dipendeva largamente dal numero delle stalle.

L’aia si trovava solitamente sul campo stesso, davanti al cascinotto, ed era costituita da un selciato in mattoni o cemento che l’affittuario costruiva di anno in anno rullando una porzione rettangolare del campo appena dopo la mietitura.

La soluzione a ballatoio con ringhiera e pavimento in legno per le abitazioni viene adottata nel momento in cui la cascina diviene dimora mista di contadini e operai, perdendo così la sua funzione prettamente rurale.

Il sottotetto con finestrelle rettangolari era adibito, spesso, a granaio.

La facciata, almeno fino al primo piano, serviva anche da appoggio alla pergola dell’uva americana.

Il tetto era sempre molto sporgente in modo da proteggere dalle intemperie e servire, nel contempo, come via di scolo.

I tetti potevano essere costruiti in muratura oppure in coppi.

I materiali da costruzione impiegati erano solitamente pietra e calce per le dimore più antiche; il mattone per quelle più recenti poste solitamente ai bordi degli altopiani dove erano in gran numero presenti le fornaci per la produzione dei mattoni pieni.

 

Bibliografia

Cesare Cantù, Grande Illustrazione del Lombardo Veneto, Milano, 1857

Datazione: Sec. XVIII
Numero scheda catalogo heritage: