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Gessate

Localizzazione: Gessate

“Lunghesso la postale e il naviglio, che qui è più rapido che altrove, troviamo le Fornaci, indi la Bettola… e piegando a manca delle Fornaci, il paesello di Gessate, di lieto aspetto”. (Cesare Cantù, Grande Illustrazione del Lombardo Veneto, 1857).

Nell’area erano presenti alcune fornaci a pignone (Cascina Pignone) e un forno Hoffamm (Fornace Cerini) per la lavorazione del mattone.

Toponimi come quello di Cascina Pignone stanno a segnalare la presenza di un’antica fornace a pignone per la lavorazione del mattone, attività fiorente nel terrazzo argilloso del Martesana.

 

Immagine

Stemma comunale

Descrizione

Gessate è documenta nell’848 come possessione del Monastero di S. Ambrogio e nel 957 come sede di un castrum, ossia di una struttura difensiva della popolazione e dei beni durante le scorrerie e i saccheggi dei popoli nomadi che caratterizzarono il X° secolo.

Nel 1200 Gessate venne elevato a borgo grazie alla presenza di un castello, di cui si conserva la memoria nell’attuale toponomastica di Castellazzo e Cittadella.

Il maniero fu successivamente trasformato in monastero, dapprima di proprietà dei monaci di S. Simpliciano di Milano e in seguito dei Benedettini dell’abbazia di Chiaravalle.

Gessate fu anche  sede di un’importante comunità degli Umiliati, che nel XIII° secolo si trasferirono a Milano, dando origine alla chiesa di San Pietro in Gessate.

Fu in questo periodo che  Gessate ebbe un notevole sviluppo sia in campo artigianale che in quello agricolo.

Nel  1679 i monaci donarono alla comunità gessatese una reliquia di San Mauro abate, seguace di San Benedetto da Norcia e protettore degli ammalati; la reliquia è oggi conservata nella Chiesa parrocchiale dei Ss. Pietro e Paolo e viene esposta alla venerazione dei fedeli il 15 gennaio di ogni anno,  in occasione della festa liturgica del santo.

Verso la fine del Settecento Gessate divenne luogo di villeggiatura di alcune famiglie patrizie milanesi, che costruirono molte residenze di campagna: una di queste, Villa Beccaria Lattuada, ospitò importanti personalità dell’epoca, come Cesare Beccaria, Alessandro Manzoni, Cesare Cantù e Massimo d’Azeglio

Note

Gli abitanti erano soprannominati GIANTONI.

Bibliografia

Cesare Cantù, Grande Illustrazione del Lombardo Veneto, Milano, 1857

Autore: Wikimedia
Datazione: Secolo III a.C.
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