Fu Antonio Giuseppe Batthyany, domiciliato a Milano in Corso di Porta Orientale 711, a cambiare l’aspetto della villa arricchendola con parco, laghetto (oggi interrato) e grotta.
Laghetto di Parco Finzi, ora interrato
Il laghetto, progettato nel 1826 dall’architetto ingegnere Gaetano Brey, ed ora interrato, era di fatto un ampliamento del fontanile dell’Acqualunga che attraversava tutta l’area del parco.
Anche la grotta, molto probabilmente una ghiacciaia, venne modificata e arricchita con un tempietto all’interno della camera circolare: il Tempio della Notte.
Nel 1934 il Parco di Villa Finzi o Giardino di Villa Finzi fu acquisito dal Comune di Milano.
Attualmente la villa è adibita a centro sociale, scuole e istituzioni pubbliche oltre che a parco.
Nel parco sono conservate numerose specie di alberi di grandi dimensioni e di notevole pregio.
Gruppi di pioppi, ippocastani, olmi, cedri del Libano, tassi, tigli e querce si alternano ad ampi spazi verdi a prato.
Gli alberi originari del parco sono pochi dal momento che, nel 1941, gli abitanti del quartiere di Gorla, infreddoliti per il rigido inverno, disboscarono quasi interamente il parco.
