Gorgonzola – Chiesa dei S.S. Protaso e Gervaso

Il duca Gian Galeazzo Serbelloni, feudatario del luogo morto tre anni prima, destinò per testamento un’ingente somma di denaro per realizzare la nuova parrocchiale ed il grandioso ospedale che porta il suo nome. Alla morte dell’architetto Cantoni la chiesa venne ultimata da Giacomo Moraglia, progettista dell’ospedale.

L’interno coniuga al meglio la grandiosità delle forme con la semplicità delle linee, secondo gli stilemi tipici del Neoclassicismo. L’impianto a croce latina si configura in una grande navata unica, sorretta da 42 semicolonne di ordine corinzio mentre quattro colonne libere sostengono il catino absidale. La grande cupola centrale, non percepibile all’esterno perché rinchiusa nel tiburio ottagonale, illumina e dà slancio verticale alla costruzione.

Fu il Cantoni stesso a chiamare a Gorgonzola gli stuccatori ticinesi Giovanni Porta e Carlo Cattori, che lavorarono per lui anche nella villa Olmo di Como: essi realizzarono con straordinaria perizia i capitelli a foglie d’acanto, le modanature, i rosoni e le 16 formelle a rilievo che illustrano episodi del Vangelo, eseguite su disegno di Benedetto Cacciatori, illustre scultore neoclassico. Cacciatori scolpì in pietra le 12 statue a grandezza naturale poste nelle nicchie tra le colonne, raffiguranti i quattro dottori della Chiesa (Ambrogio, Agostino, Girolamo e Gregorio), gli Evangelisti (Luca, Matteo, Giovanni, Marco) e i profeti maggiori (Daniele, Ezechiele, Isaia, Geremia).

Opera del Cacciatori sono pure i due angeli in marmo genuflessi sull’altare maggiore e le teste di leone sotto i due pulpiti.