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Segrate – Cascina Ovi

Localizzazione: Via Olgia angolo via Cassanese, Lavanderie (Segrate)

La prima notizia che si conosce della Cascina Ovi risale al 1346, quando viene citata negli Statuti delle strade e acque del contado di Milano.

 

Portico esterno della Cascina Ovi

L’Arcivescovo Giovanni Visconti acquistò la Cascina da Guidetto e Guglielma Pusterla; nel suo testamento del 1353 la donò poi all’Ospedale del Brolo di Milano, affidata in gratuita cessione alla Scuola delle Quattro Marie.

 

Un documento del 1417 rivela che la cascina era disabitata e l’Ospedale del Brolo chiedeva di poterla affidare ai fratelli Melchiorre, Protaso e Baldassarre Oroboni affinché la sistemassero; l’operazione andò a buon fine, costituendo un’eccezione poiché generalmente non era prevista la possibilità di affidare il fondo in locazione ai laici.

In un documento del 1439 tuttavia compare la richiesta degli Oroboni di rinunciare alla locazione in favore della Scuola delle Quattro Marie.

 

Nel 1533 la Cascina divenne proprietà di Gian Fermo Trivulzio, proprietario anche del castello e di Melzo insieme ai cugini.

Dalla mappa preparatoria alla visita pastorale di Carlo Borromeo nel 1569 si può osservare anche la Cascina Ovi: essa appare un edificio in mattoni e intonacato, sormontato da una torre con una bandiera. Al di fuori della Cascina infatti si trova l’Oratorio del Santissimo Crocifisso, bene oggi posto sotto tutela grazie ai preziosi cicli di affreschi decorativi che risalgono al XV e al XVIII secolo.

 

Nel 1753 alcuni terreni della cascina, secondo il catasto di Carlo VI, erano di proprietà dei Padri Gesuiti, mentre nel 1782 la «Cassina dell’Ove» risulta proprietà del Conte Don Cesare Paceco & Roxas.

 

Nel Catasto Lombardo-Veneto del 1855 sono censite la Cascina degli Ovi Superiore e quella Inferiore; la proprietaria di quest’ultima risulta nel 1865 la signora Giuditta Brambilla in Mauri, mentre dal 1884 al 1893 passò alla famiglia De Ponti. Nel 1977, durante un nubifragio, il campanile della Cascina Ovi Inferiore crollò e da allora la campana (su cui è riportata la data 1637) non è più stata ricollocata.

La Cascina Ovi Superiore distava dall’altra circa 200 metri ed era ad essa collegata da una galleria sotterranea; proprietà di Angelo Lovati dall’inizio del Novecento fino agli anni Settanta, la struttura fu quasi completamente distrutta in seguito alla caduta di un aereo da guerra nel 1942; successivamente ripristinata, fu poi demolita per costruire una residenza del quartiere Milano 2.

 

La Cascina Ovi Inferiore è oggi sottoposta a vincolo dal Ministero dei Beni Culturali e Architettonici e ospita al suo interno il museo M.OVI sulla storia locale di Segrate, una biblioteca, una sala multimediale e una per le conferenze; vi si trova anche un ristorante.

 

Note

Incastonato nel muro esterno di via Olgia si può osservare un antico reperto di marmo rosa raffigurante una zampa di leone.

 

La Cascina Ovi si trova presso il quartiere di Lavanderie; costituito da una serie di villette funzionali al lavoro di lavanderia, il quartiere fu inaugurato a Segrate nel 1929 per volere della Società Mutua Cooperativa fra i Proprietari Lavandai di Milano.

 

Azioni suggerite

Cartello esplicativo in loco; implementazione delle informazioni sul sito internet del Comune; percorso educativo per adulti e per bambini sulla tematica della storia locale e della cascina.

 

Bibliografia

Bonapace L., Segrate attraverso la storia, Lions Club Segrate e Comune di Segrate, Gorla Minore (Varese) 1995, p. 127, 132-133, 159, 181, 193, 299, 307, 383-384.

Città di Segrate, Segrate 1870-2010: 140 anni di storia comune, tradizioni e immagini. Guida al Museo di Segrate, Comune di Segrate 2010.

Tangari C., Lavanderie di Segrate. Immagini di una storia, Parrocchia Beata Vergina Immacolata, Monza 2000, pp. 63-78.

web.cascinaovi.it

 

Autore: Elisa Picello  
Datazione: XIV secolo
Numero scheda catalogo heritage: