Fondatore della villa fu Fazio Gallerani, a cui nel 1476 si deve lo scavo della roggia Gallerana su concessione di Galeazzo Maria Sforza, al fine di irrigare i fondi della famiglia che insistevano sulla quasi totalità del territorio. La villa, risalente al tardo Quattrocento, documenta la transizione da funzioni prettamente agricole a residenziali signorili.
Foto 1 – la Villa: prospetto
Foto 2 – i rustici
Foto 3 – la volta interna
Foto 4 – Cecilia Gallerani, dama dell’ermellino
Originariamente presentava un impianto cubico con portico a due arcate decentrato nell’angolo sud-occidentale che probabilmente abbinava la funzione di atrio signorile a quello di deposito di attrezzi e prodotti agricoli. Quando l’attività agricola venne trasferita alle altre cascine di proprietà della famiglia, la villa si impreziosì con la decorazione di due sale al piano terreno, affrescate nel Cinquecento in occasione delle nozze di Galeazzo Gallerani, cui seguirà la chiusura del portico, l’edificazione dei rustici che le fanno ala e nel 1910 l’apertura dell’esedra del giardino.
La sala con copertura a stella presenta una raffinata decorazione a grottesche con figure antropomorfe e zoomorfe, quella adiacente, con volta ad ombrello a otto vele aperte da oculi su squarci di cielo, è anch’essa decorata a grottesche nei colori araldici della famiglia.
La rara raffinatezza delle decorazioni va attribuita alle maestranze di corte di Lodovico il Moro, amante di Cecilia Gallerani, la bellissima sorella del committente ritratta da Leonardo nella Dama con l’ermellino.