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LA REDENZIONE DEL FEUDO DI INZAGO

Localizzazione: CSD Ecomuseo Martesana – Gessate  

Il volume è una preziosa ristampa anastatica (pubblicata in sole 400 copie numerate) degli atti del processo di redenzione feudale istruito fra il 1691 e il 1694.

La ristampa è preceduta da dotte spiegazioni sia sulla raccolta degli atti e la cronistoria del processo, che della situazione del feudo di Inzago, della popolazione e dell’abitato alla fine del XVII secolo.

1. Frontespizio di “La redenzione del feudo di Inzago” (ritratto di Lodovico

    Moneta) – Ed. Grafiche San Felice.

2. 4° di copertina

3. Ordine del Governatore Marchese di Laganes di stendere l’atto di

    Redenzione 5.IX.1693

4. Inizio dell’atto di ratifica della redenzione di Inzago 27.IX.1694

5. Atto rogato da G. Stoppa e vistato da F. Vallota

Con il titolo “Instrumentum Redemtionis Feudi ac extintionis datij jnbotatiis Comunitatis Inzaghi”, i documenti di cui si presenta la riedizione anastatica furono raccolti e stampati intorno al 1694.

La ratifica dell’avvenuta redenzione feudale del borgo e del suo territorio, fu formalizzata sul finire del 1694, ma la storia iniziò quando il 2.XI.1691 la comunità di Inzago si riunì al suono delle campane, in pubblica assemblea in piazza, sotto la presidenza del Console del Comune, Giacomo Valtorta del fu Carlo.

150 capi famiglia e 15 possidenti terrieri decisero di acquistare la redenzione del feudo e dettero mandato a Ludovico Porro e Carlo Santo Catenazzi di rappresentarli di fronte al Magistrato delle Entrate Straordinarie.

Ma necessitava contare i fuochi, descrivere in modo preciso l’economia del borgo: per questa oggettiva necessità i documenti sono ricchi di notizie sociali, economiche e demografiche sulla situazione di Inzago.

Ci vollero tre anni di verifiche, richieste, conteggi, con i Questori delle Entrate Straordinarie, il Tribunale Fiscale, la Tesoreria Ducale per arrivare finalmente ad ottenere dal Governatore Marchese di Leganes, che si stendesse il 5.IX.1693 l’atto di redenzione feudale del borgo e della terra di Inzago.

Tuttavia solo il 27.IX.1694 la redenzione di Inzago veniva ufficialmente ratificata.

Nuovamente convocati dal suono della campana nella piazza grande, maggiorenti e popolo di Inzago ascoltarono e sottoscrissero l’atto di liberazione perpetua dal giogo feudale.

L’instrumento venne rogato dal notaio Giuseppe Stoppa nella sala dell’arengo di Milano e vistato dal notaio camerale Francesco Vallota.

La collezione dei documenti e la loro stampa molto probabilmente fu promossa dai “maggiori estimati” del borgo di Inzago, ovvero da quei possidenti maggiormente gravati dalle tasse, che si premurarono di acquistare una copia della pubblicazione degli atti del processo da tramandare agli eredi a suffragio dei diritti di recente acquisiti.

Bibliografia

– Archivio di Stato di Milano

– D. Sella “L’economia lombarda durante la dominazione spagnola” –

  Bologna 1982

– C. Magri “Il tramonto del feudo lombardo” – Milano 1937

– C.M. Tartari (a cura di) “Bibliografia di storia locale del Milanese” – Milano

  1992

– P. Bressolin “Aspetti economici della feudalità nello Stato di Milano nella

  seconda metà del XVIII secolo” – Bologna 1982

– M. Flinn “Il sistema demografico europeo. 1520 – 1820” – Bologna 1983

Autore: Claudio M. Tartari
Datazione: 12/1993
Numero scheda catalogo heritage: