Albero caducifoglio che può raggiungere 25 m di altezza.
Tronco eretto, in superficie liscio e grigio chiaro, con un’ampia chioma più o meno globosa.
Foto 1 – particolare del frutto
Foto 2 – l’albero
Foglie lanceolate. Fiori ermafroditi e unisessuali sulla stessa pianta, piccolo, dim. fiore 2-3 mm.
Frutto piccolo ed ovoidale, nerastro a maturità.
Tipico di Europa meridionale, Africa settentrionale ed Asia temperata.
Se ne adoperava il legno per costruire ruote, canne da pesca, manici e bastoni.
Comunemente usato per alberature stradali o per ornare aiuole nelle piazze, grazie alla sua resistenza e alla fitta ombra concessa dalla sua chioma.
Il nome comune “bagolaro” potrebbe derivare da bagola, espressione dialettale con cui si indicavano i manici per fruste realizzati con il legno di questo albero.
La denominazione di “spaccasassi” deriva invece dall’azione delle radici di questa pianta, che sono molto robuste e hanno la capacità di penetrare nelle fessure delle rocce, contribuendo al loro sgretolamento.
Importanti usi in ambito forestale, per il consolidamento e il rimboschimento di terreni sassosi.
Specie longeva può vivere 500-600 anni ma non ha crescita veloce.
Note
Esemplari interessanti sono presenti a Inzago (villa Facheris e Villa Cornaggia Medici).
Tre esemplari del Parco Sola Cabiati di Gorgonzola e due di Piazza Giovanni XXIII di Pioltello sono censiti nell’Albo degli alberi monumentali italiani tenuto dal Ministero delle politiche agricole.
Bibliografia
http://www.ortobotanico.unina.it/sa/Celtis_australis.htm