Iniziato nel 1775, contestualmente al palazzo di città dei Serbelloni, sul corso di Porta Orientale, in risposta alle nuove disposizioni sanitarie del governo asburgico, che proibivano la tumulazione dei defunti nelle chiese.
Fronte della tomba del casato Serbelloni
Il duca Gian Galeazzo commissionò a Simone Cantoni la tomba per accogliere degnamente le spoglie della famiglia a lato del cimitero antistante l’antica chiesa plebana. Presenta un ampio arco di ingresso rivestito in ceppo inserito in un timpano, con due nicchie laterali per le statue in arenaria dei profeti Daniele e Geremia, e due obelischi piramidali a segnare la soglia del sacello.
La cappella venne affrescata da Domenico Pozzi, discepolo di Andrea Appiani, collaboratore e amico personale del Cantoni: gli affreschi alle pareti sono andati perduti, mentre si conserva in buono stato il grande dipinto sulla volta, raffigurante La visione di Ezechiele della resurrezione delle ossa: il profeta è rappresentato in mezzo a cadaveri che riacquistano la vita, sovrastato dalla schiera degli angeli.
Note
Qui nel marzo 1818 trovò sepoltura lo stesso architetto Cantoni, morto sul cantiere della chiesa e legato alla famiglia Serbelloni da profonda amicizia.
Criticità
Il mausoleo richiede un restauro conservativo, soprattutto delle parti in pietra. .
Bibliografia
B. Giussani, M. C. Ricci, La chiesa parrocchiale dei S.S. Protaso e Gervaso di Gorgonzola, ivi 2006.
M. Cavenago, La chiesa parrocchiale dei S.S. Protaso e Gervaso a
Gorgonzola, Milano 2009.
M. Cavenago, Il mausoleo Serbelloni a Gorgonzola, raffinata espressione del sentimento illuminista, Storia in Martesana, n.5, 2011.
