Menu Chiudi

Antonio Biancani

Localizzazione: Cernusco sul Naviglio

Giulio Antonio Biancani venne al mondo a Milano nel 1699 nelle prigioni del castello. Sua madre lo partorì mentre si trovava in visita al marito Pietro Biancani, arrestato dal Senato su richiesta del padre che intendeva così porre fine, una volta per tutte, alla vita dissipata del proprio rampollo.

Antonio Biancani

Pietro mise la testa a posto, divenne banchiere e accumulò una fortuna notevole che, alla sua morte nel 1732, fece del giovane Giulio Antonio un uomo tra i più ricchi del suo tempo.

Appena ventenne, ricevuta un’educazione raffinata come si addiceva ad un giovane ricco ed erede di una fortuna immensa, Giulio Antonio Biancani (1699-1746) divenne segretario del Senato, convolò a nozze con Marianna Lomazzi, un’ereditiera nobile ed orfana che gli portò una notevole dote.

Durante la guerra Giulio Antonio aveva già acquistato dal Confalonieri il titolo di Conte, insieme ai feudi di Azzate e Dobbiate.

Avrebbe potuto accontentarsi degli agi di una vita tranquilla e della comoda carriera statale, invece preferì il rischio.

La sua scaltrezza negli affari lo portò in breve tempo a mettersi in luce come il finanziere più capace del Regno.

I numerosi affari dei quali si occupò per conto degli austriaci durante la guerra contro i franco-sardi e nel periodo immediatamente successivo, non erano altro, nei suoi piani, che il trampolino per lanciarsi sempre più in alto ed occupare un posto di primo piano all’interno della corte austriaca.

S’impose come gentiluomo colto e brillante divenendo ben presto uno dei frequentatori più assidui del salotto intellettuale della Contessa Borromeo del Grillo. La larghezza dei mezzi di cui disponeva gli consentì una vita da gran signore spesa tra feste e ricevimenti con la migliore società di Milano cui apriva il bellissimo palazzo in città e le ville di Sant’Angelo Lodigiano e Cernusco Asinaro.

La sua ambizione senza limiti lo portò, però, alla rovina.

Ottenuto l’appalto per le vettovaglie dell’esercito austriaco, che nel frattempo combatteva in Italia contro gli Spagnoli, il Biancani non trovò di meglio che speculare sul prezzo del grano, comprandolo di contrabbando e rivendendolo ad un prezzo maggiorato.

L’imbroglio venne scoperto e il Biancani, che nel frattempo era riuscito ad ottenere una carica governativa, perse il favore imperiale.

Venne ordinata un’inchiesta sul suo operato ed egli, certo della condanna, fuggì da Milano per rifugiarsi nella sua Villa di Sant’Angelo.

Qui, forse consigliato da un sostenitore degli Spagnoli e certamente spinto dalla speranza di riavere presso il nemico quella posizione persa presso l’imperatrice, aiutò l’esercito spagnolo ad occupare il territorio di Sant’Angelo, suggerendo il modo di sorprendere gli austriaci con l’ausilio della guida dei propri contadini.

La sortita riuscì: gli Spagnoli occuparono il Lodigiano ed il Biancani, nominato Soprintendente al Patrimonio Regio da Filippo di Spagna, entrò con lui a Milano.

Ma la sua stella volgeva ormai al declino.

Arrestato per la denuncia di un albergatore di Crema, mentre tentava il passaggio dal territorio lombardo a quello veneto, accusato di alto tradimento, venne tradotto a Milano e rinchiuso nel Castello.

I suoi beni furono confiscati per ordine di Maria Teresa ed egli venne decapitato il 24 novembre 1746 sulla pubblica piazza

Autore: Lombardia Beni Culturali
Datazione: 1699-1746
Numero scheda catalogo heritage: