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Il martirio di Sant’Agata

Localizzazione: Chiesa Parrocchiale di Sant’Agata – Cassina de’ Pecchi

 

Il dipinto raffigura Sant’Agata, tenuta da uno sgherro, che volge gli occhi al cielo mentre il carnefice le attanaglia una mammella.

Immagine

Autore ignoto, 1682 c., Grande formato (dimensioni non verificate causa collocazione difficile da raggiungere), Olio su tela, Lato dell’ingresso

Descrizione

Questo lavoro fa parte di una coppia di tele, l’altra raffigurante i funerali di Sant’Agata, entrambe opera dello stesso autore.
A destra, sotto un baldacchino, attorniato da guerrieri in elmo e corazza, siede l’imperatore in gesto di veemente comando.
La storia di Agata è raccontata negli Atti del Martirio.
Ella era una giovane catanese che subì il martirio al tempo dell’Imperatore Decio (249-251).
Quella di Decio non fu tanto una vera e propria persecuzione, quanto un tentativo di riaffermare il culto degli dei tradizionali, a fronte dei numerosi culti orientali che si erano diffusi a Roma.
Agata era una giovane appartenente all’aristocrazia cristiana di Catania, fatta arrestare dal proconsole Quinziano per il suo rifiuto di sottomettersi alla legge e per questo sottoposta ad una successione sempre più drammatica di torture oltre che ad un regolare processo.
Tra le diverse torture, Quinziano ordinò di sottoporre la giovane all’eculeo e di tormentare le sue carni fino a farle strappare le mammelle.
Martirio questo che compare raramente nel vasto corpus degli Atti dei primi martiri, e che infatti sarà legato indissolubilmente al nome di Agata, tanto da un punto di vista iconografico che devozionale.

Potenzialità

L’opera in questione, essendo a carattere religioso, funge da custode della storia e della cultura della comunità, documentando il credo religioso attraverso le epoche e contribuendo alla preservazione delle tradizioni.

Criticità

Il sito risulta poco conosciuto e le sue potenzialità artistiche e culturali non sono ancora sfruttate a pieno.

Azioni suggerite

Sarebbe utile comunicare questo sito e le opere in esso conservate in una maniera più efficace.

Bibliografia

https://drive.google.com/drive/u/0/folders/1IgLX9mNLRsePc70qeL3dbsna2JXhfJjU

Autore: Federica Orlotti
Datazione: 1658
Numero scheda catalogo heritage: PIAROP0033