La vita lungo i Navigli tra ‘600 e ‘800

Le vicende che hanno portato alla costruzione del sistema dei Navigli coprono un periodo che va dall’epoca dei Visconti fino all’inizio dello scorso secolo quando entrò in funzione l’intero tracciato del canale Villoresi.

Tali opere coinvolsero migliaia di lavoratori per la loro realizzazione ed alla loro conclusione ci si trovò in una situazione completamente nuova: accanto ai contadini hanno incominciato a scendere grossi barconi carichi di merci, barche corriere per il collegamento regolare fra i paesi, veloci ed eleganti imbarcazioni della nobiltà dirette alle loro “ville di delizia”, cavrioli per il trasporto dei cavalli.

In senso inverso sull’alzaia ecco passare cavalli e conducenti riportanti le cobbie, il passo lungo e cadenzato, con il sole o la pioggia, fermandosi volentieri a fare due chiacchiere presso le numerose osterie sorte lungo il percorso.

Le barche provenivano dal lago di Como, dirette a Milano, a Pavia, al Ticino, al Po ed a Venezia.

Milano e la sua Darsena diventavano il terzo porto italiano per tonnellaggio di merci transitate.

Cambia la vita anche per gli agricoltori che, con l’acqua dei navigli, sono ora in grado di irrigare regolarmente i campi: aumenta la produttività dei raccolti e migliorano le loro condizioni di lavoro e di vita.

Lungo i navigli si insediano attività manifatturiere che sfruttano la forza della corrente, laboratori di abili artigiani che possono ora far arrivare i loro manufatti al grande mercato di Milano: una vera rivoluzione, una porta aperta verso un promettente futuro!  

Ma come si viveva in quegli anni nella pianura padana e lungo il Naviglio Martesana in particolare?