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Giuseppe Antignati e la Madonna del Rosario di Inzago (Alessandra Casati)

Localizzazione: Sito Ecomuseo Martesana
La prof.ssa Alessandra Casati dell’Università di Pavia ha svolto studi approfonditi che le hanno consentito di attribuire la paternità della scultura lignea della Madonna del Rosario di Inzago, allo scultore milanese Giuseppe Antignati.

Immagine

Madonna del Rosario di Inzago

Descrizione

Il problema della scultura lignea barocca inzaghese era dovuto al fatto che non esistono prove scritte circa l’autore.

Conscia di questo fatto la prof.ssa Alessandra Casati, allora dell’Università di Pavia, ha effettuato ricerche e comparazioni con altre opere dello stesso soggetto ma la cui paternità era accertata, ed ha espresso la tesi che l’autore sia stato Giuseppe Antignati.

“Il mio primo incontro con la Madonna di Inzago è avvenuto all’incirca nel 2013 quando stavo svolgendo una ricognizione sul territorio alla ricerca di sculture che potessero essere inserite nel catalogo dello scultore milanese Giuseppe Antignati. Nel 2007 infatti aveva pubblicato un primo profilo biografico e stilistico del maestro e da allora continuo a lavorare per tentare di ricostruire la sua complessa e ramificata attività, nella prospettiva che a breve possa uscire una monografia.

La Madonna di Inzago a prima vista aveva tutte le caratteristiche stilistiche del maestro e, come poi vi esporrò, trova perfetto

corrispettivo con altre opere dello scultore dal punto di vista sia stilistico sia compositivo.”

 

Giuseppe nacque a Milano nella parrocchia di San Nazaro nel 1704 e morì nel 1778; nel corso della sua attività che si estende a partire dagli anni trenta sino alla morte coordinò una delle più prolifiche botteghe di scultura capaci di offrire un ventaglio di competenze molto ampio.

“Tornando alla nostra Madonna, l’assenza di documenti portano lo studioso a cercare nell’opera le risposte. Infatti se si osservano nel dettaglio alcuni particolari di questa Madonna del Rosario e li si pongono a confronto con altre opere di Antignati non vi sono dubbi che l’opera sia da riferire a lui.

Molti maestri lombardi venivano accolti nella bottega di Ercole Ferrata, un maestro originario della Val d’Intelvi ma trasferitosi a Roma, dove era diventato il maggiore collaboratore di Algardi e Bernini e aveva realizzato molte delle opere dei due maestri.

Presso il suo studio raccolse un’enorme quantità di modelli che fornivano ai giovani ospiti del suo studio materiale di lavoro da studiare, copiare e disegnare.

E dalla Lombardia furono molti coloro che transitarono per lo studio romano di Ferrata riportando in patria disegni e modelli che poi sarebbero serviti per la loro professione.

Proprio dalla bottega di Ercole Ferrata proviene il modello della Madonna che ebbe così larga fortuna in Lombardia e che troviamo anche ripetuto nella Madonna di Inzago.

Facendo un confronto tra le sue opere è possibile affermare che la Madonna di Inzago sia da collocare dopo gli anni quaranta del Settecento quando il maestro ormai aveva assottigliato le figure ma non oltre gli anni Sessanta del secolo.”

Note

Il testo è leggibile scaricandolo dal link sottostante.

Potenzialità

Grandi possibilità per lo sviluppo della devozione mariana e per il turismo “religioso”.

Bibliografia

https://drive.google.com/drive/folders/1ZUWlSWz06JuTwbhJErV_wRGYDwg2Hri9

Autore: Alessandra Casati

Datazione: 2020

Numero scheda catalogo heritage: PIDCAU0040